Il 17 aprile l’Aula del Senato, con 235 voti favorevoli, 11 contrari e 34 astensioni, approva definitivamente il disegno di legge che introduce il principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale.
Trattandosi di un provvedimento di revisione costituzionale, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione sono state necessarie due deliberazioni da parte di ognuno dei due rami del Parlamento; essendo stato approvato, nella seconda votazione da ciascuna delle Camere, a maggioranza di due terzi dei componenti, non si fa luogo a referendum.