da Tuttoscuola
Stipendi più bassi degli altri dirigenti, ma responsabilità maggiori: i dirigenti scolastici, ‘sceriffi’ con la stella di latta
Sceriffi con la stella di latta. Li hanno chiamati sceriffi, ma sentono di avere la stella di latta le centinaia di dirigenti scolastici che oggi hanno manifestato il loro malcontento in tutta Italia. Piazza S. Cosimato, a Roma, a due passi dal Ministero dell’istruzione, era gremita, mentre una seconda delegazione di manifestanti era davanti a Montecitorio. Uno slogan ripetuto accompagna gli interventi: “Basta, basta, perché non si ha più pazienza”.
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Vogliono essere trattati come “dirigenti” veri. A oggi la retribuzione dei DS, rispetto a quella degli altri dirigenti della pubblica amministrazione, è inversamente proporzionale al peso delle responsabilità e dei carichi di lavoro. Tuttoscuola ha messo a confronto la retribuzione delle varie figure dirigenziali nella PA. I DS guadagnano meno della metà dei dirigenti di seconda fascia degli Enti pubblici non economici, e un quarto in meno dei dirigenti di seconda fascia dei Ministeri. Qualche esempio. Fatta 100 la retribuzione di un dirigente scolastico, un segretario comunale guadagna 132, un dirigente di seconda fascia dell’università 150 e uno degli enti pubblici non economici 203. In euro, rispetto ai 62.890 della retribuzione media annua di un DS, un dirigente di seconda fascia degli Enti pubblici non economici ne guadagna 127.606. Guardando fuori dalla PA, vediamo che la retribuzione di un DS somiglia molto più a quella di un quadro che, per esempio nell’edilizia, guadagna mediamente 56. 931 euro l’anno. Peccato che in realtà i presidi abbiano molte responsabilità in più.
Da quando infatti nel 2000 è stata riconosciuta ai capi d’istituto la qualifica di dirigenti scolastici, l’obiettivo costante dei contratti di questa particolare area della dirigenza pubblica è stata la perequazione retributiva. A distanza di quindici anni quell’obiettivo resta un sogno, mentre tutto il resto (responsabilità, carichi di lavoro) è la poco consolante quotidianità.
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Dopotutto questa non è una novità. Alle responsabilità e alle retribuzioni dei dirigenti scolastici Tuttoscuola ha già dedicato un dossier, “DS, manager sceriffi o… dirigenti figlio di un Dio minore?”, in cui a parlar chiaro erano le tabelle: con la metà dello stipendio (circa 63.000 euro lordi) i Dirigenti Scolastici hanno tante responsabilità in più rispetto ai Dirigenti degli altri ministeri. E molte di queste hanno poco a che fare con la didattica: sono responsabili del regolamento sulla privacy, gestiscono gli appalti e persino la contabilità. Senza contare le competenze relative alla responsabilità legale, quella della sicurezza degli edifici scolastici e la gestione dei rapporti e dei contenziosi con il personale scolastico.
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Come dirigenti, inoltre, quelli scolastici hanno la rappresentanza legale dell’istituzione scolastica, cosa che li porta spesso, anche senza colpa, davanti ai giudici a causa di una società sempre più litigiosa che scarica sul capo d’istituto, terminale dello Stato sul territorio, frustrazioni e delusioni.
E nei tribunali devono difendersi da soli, a proprie spese, perché l’Avvocatura dello Stato non può occuparsi delle cause minori. Quanti dirigenti delle altre Amministrazioni finiscono in tribunale?
Dirigenti scolastici, insomma, carichi di una responsabilità che non significa però potere. Quello, il potere di decidere, di scegliere, di governare le scuole è imbrigliato nelle norme di attuazione e nei contratti degli altri: un potere che, di fatto, resta solo sulla carta.