Istituto Comprensivo e Territorio
di Angelo Cobino
La Scuola, nel suo ruolo di agenzia primaria di formazione e servizio, ha l’obiettivo di fornire risposte alte e precise alle attese della società che la esprime e la mantiene. La conoscenza di tali attese avviene attraverso un continuo confronto con la sua utenza e con la costruzione di una rete di relazioni sempre più strette con il territorio di appartenenza.
Con il progetto che viene presentato, si intende utilizzare come risorsa educativa il comprensorio, tenendo conto delle relazioni con il sistema sociale e produttivo.
La scuola, che si apre alle realtà del territorio stabilisce con questo un nesso di appartenenza radicato e concreto. Fare scuola utilizzando il territorio favorisce l’incontro diretto (non solo emotivo ma anche cognitivo e operativo) degli studenti con le diverse componenti presenti sul complesso organismo che chiamiamo territorio.
Aprirsi al territorio offre la possibilità di potersi confrontare con la realtà locale in tutta la sua complessità di essere coinvolti operativamente ed emotivamente in esperienze fortemente legate al proprio ambiente, attraverso modalità di lavoro che permettano di formulare ipotesi, di cercare risposte, utilizzando una pluralità di fonti, di punti di vista.
Utilizzare il territorio come luogo di insegnamento/apprendimento ha come obiettivo generale quello di costruire una scuola sempre più adeguata nel preparare cittadini autonomi e responsabili, capaci di confrontarsi con la complessità ambientale ed in grado di proporre eventuali soluzioni, superando il senso di impotenza per acquisire la consapevolezza di essere soggetti attivi per la costruzione di un futuro sostenibile.
Da questa breve analisi emergono un insieme di bisogni formativi che la scuola di ogni ordine e grado, come agenzia educativa, dovrebbe garantire.
Essi appaiono di natura diversa: dai bisogni comunicativi e cognitivi, a quelli metacognitivi, dinamico-relazionali e di socializzazione.
Fra gli obiettivi trasversali, interdisciplinari che la scuola dovrebbe con urgenza perseguire attraverso gli insegnamenti disciplinari risultano prioritari:
– saper comunicare a livello dinamico-relazionale con i simili e gli adulti: si intende il livello della comunicazione interpersonale fra soggetti diversi negli aspetti psicologici, culturali, emotivi.
– riacquistare identità, coscienza del proprio ruolo nel gruppo e nella società.
Ciò implica un graduale sviluppo dell’io nel rapporto relazionale con la realtà:
– sentirsi persona con i propri pensieri, sentimenti, emozioni, sensazioni, cultura, visione del mondo
– avere coscienza della propria dimensione emozionale e prerogativa essenziale per sviluppare la consapevolezza del valore della persona e della solidarietà
– stimolare all’idealità come attitudine al fare e al saper integrarsi abbandonando le forme egoistiche di individualismo, di solitudine, di intolleranza.
– acquistare fiducia in sé stesso, in relazione agli altri e al mondo in cui si vive
– educare all’autonomia, alla creatività, alle libere scelte individuali
– educare alla legalità, al rispetto delle regole in uno spazio di sana convivenza democratica
– educare al vivere civile, al rispetto e alla tolleranza verso l’altro
Il progetto denominato “Per una cultura della legalità nella Comunità territoriale”, si rivolge a tutti gli studenti ed è finalizzato a creare degli avamposti della legalità, secondo lo statuto elaborato dalla BIMED.
Grazie a tale iniziativa, i giovani hanno la possibilità di vivere la scuola in un’ottica diversa, migliorare la vita all’interno della scuola, favorire l’aggregazione, la socializzazione, la comunicazione, prevenire il bullismo, la dispersione scolastica, i disagi, aumentare nei giovani l’autostima ed il senso di appartenenza e di offrire loro occasioni per una crescita umana, culturale, civile e sociale o solo semplicemente per scambiarsi esperienze o anche problemi. In tal senso i giovani possono sviluppare una nuova sensibilità sociale, attenta e disponibile verso le questioni legate al contesto territoriale; una cittadinanza attiva in grado di tradursi in impegno concreto; un accrescimento del livello di partecipazione alle esigenze della comunità territoriale e ai bisogni emergenti nello specifico contesto territoriale.
Il tema dominante di tutte le attività progettuali sarà l’educazione alla legalità intesa come rispetto delle regole, rispetto del territorio e della vita associativa. In tal senso i docenti delle scuole coinvolte fanno riferimento alla Direttiva del Ministero della P.I. del 16.10.2006 “Linee di indirizzo su cittadinanza e legalità”.
Esse, infatti, riportano l’attenzione sull’unitarietà degli interventi educativi progettati nel POF ed indirizzati a far in modo che “la scuola diventi una comunità in cui si cresce sul piano umano e culturale, si fa esperienza di convivenza civile e solidarietà nel rispetto delle singole individualità e delle tante storie personali,… si promuovono tutte le condizioni per far si che la legalità e la democrazia siano una pratica diffusa nella comunità scolastica e nei processi di apprendimento con l’obiettivo di formare cittadini e cittadine solidali e responsabili”.
La legalità a scuola può essere vissuta attraverso la condivisione delle regole, la partecipazione alle scelte e alle decisioni, la capacità di saper discutere, valutarsi e valutare, di saper confrontarsi, di dialogare e di vivere le relazioni.
1. Obiettivi
La scuola nel suo insieme è legalità: essa va intesa non come un “momento”, seppure importante della vita d’ognuno di noi, ma come il luogo in cui per la prima volta ci si confronta con altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta.
La scuola è la prima grande istituzione da rispettare e da rafforzare, è nella scuola che avviene il passaggio di consegne tra le generazioni e dove ci si trova a svolgere un ruolo attivo in una comunità.
Per queste ragioni pensiamo che “l’istituzione scuola” possa essere protagonista nella diffusione della cultura della legalità e della democrazia, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole, e per una società più giusta.
Partendo da tali considerazioni gli obiettivi generali del progetto, legati ai diversi interventi sono:
- “fare comunità” nel territorio con momenti di incontro e condivisione tra diversi soggetti;
- diffondere una cultura di aggregazione e di rispetto tra le persone;
- accrescere il senso di responsabilità negli studenti attraverso la comprensione delle regole sociali e civili e quindi al rispetto della legalità (diritto di cittadinanza);
- valorizzare le regole della convivenza civile, l’importanza della partecipazione e il corretto rapporto con la società e le Istituzioni;
- promuovere una cultura organizzativa nelle scuole che sono chiamate ad interagire con soggetti esterni;
- sviluppare il senso di appartenenza alla realtà scolastica;
- valorizzare la cultura giovanile;
- affermare positivamente le caratteristiche individuali;
- imparare a lavorare e a decidere in gruppo;
- sviluppare l’autocontrollo, il rispetto delle strutture, degli spazi e la responsabilizzazione degli impegni assunti;
- acquisire competenze comunicative linguistiche, anche di tipo multimediale;
- creare momenti di confronto su tematiche che interessano gli studenti;
- sviluppare la propria creatività;
- sviluppare un senso di maggior rispetto delle regole e delle istituzioni;
- aumentare il senso di coesione sociale attraverso lo sport;
- far conoscere agli studenti i compiti delle forze dell’ordine e delle istituzioni di tutela del cittadino e valorizzare il loro ruolo nella società;
- avvicinare il mondo della scuola e le forze dell’ordine;
- sviluppare un legante efficace e duraturo tra coscienza collettiva e bellezze artistico-territoriali;
- educare alla tutela attiva del paesaggio;
- educare alla fruizione delle risorse culturali del territorio;
- promuovere la conoscenza della cultura locale attraverso lo scambio ed il confronto;
- sviluppare sensibilità ed interesse verso la conoscenza e la tutela delle risorse territoriali.