‘SimulAlternanza’, in 458 scuole gli studenti “impresa”
458 scuole coinvolte, 124 imprese virtuali già attive e operanti, 806 in fase di start-up. Sono i numeri dell’impresa formativa simulata attraverso cui, in diverse scuole superiori italiane, si svolge l’alternanza scuola lavoro prevista dalla Buona Scuola con la collaborazione di esperti e aziende. Se ne è parlato oggi al Miur, alla presenza del Sottosegretario Gabriele Toccafondi, nel corso del convegno “SimulAlternanza: Studenti inventori d’idee e creatori d’impresa”. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con CONFAO – Consorzio Nazionale per la Formazione, l’Aggiornamento e l’Orientamento. L’Impresa Formativa Simulata (IFS) consente agli studenti l’apprendimento di processi di lavoro reali attraverso la simulazione della costituzione e gestione di imprese virtuali che operano in Rete, assistite da aziende reali.
Durante l’evento sono stati affrontati tutti gli aspetti di questa proposta formativa, attraverso il racconto fatto dalle imprese, con la presenza di Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, e del Segretario Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli.
“L’impresa formativa simulata non è alternanza di serie B – ha dichiarato il Sottosegretario Toccafondi – si tratta di fare lo stesso tipo di esperienza, ma con modalità diverse, sfruttando le potenzialità della Rete e la disponibilità dei tutor aziendali a stare in contatto con le scuole. L’impresa formativa simulata è scuola a tutti gli effetti e fa fare ai nostri ragazzi un percorso che parte da come nasce un’idea di azienda e si arriva fino al mercato, passando dal business plan, allo statuto, agli organi societari, fino al bilancio. I ragazzi fanno scuola: al sapere si affianca il saper fare, alle conoscenze vengono affiancate le competenze”.
Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha dichiarato: “Fare alternanza scuola lavoro significa dare ai ragazzi la possibilità di capire come poter essere imprenditori di se stessi. Su questa partita l’impegno delle imprese c’è. Noi come giovani di Confindustria stiamo già molto a contatto con gli studenti e siamo determinati ad aumentare questo coinvolgimento. Passare dal sapere al saper fare è essenziale, sia perché i ragazzi devono conoscere meglio ciò che fanno, sia perché le aziende hanno bisogno dell’energia propositiva e innovativa che i ragazzi possono dare. L’impegno che ci siamo assunti è molto concreto, perché investire sui nostri giovani significa investire sul futuro del nostro Paese”.
“Il gap oggi esistente tra scuola e impresa rende più difficile l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. L’alternanza scuola lavoro è uno strumento utilissimo per contribuire ad arricchire le competenze degli studenti attraverso un’esperienza sul campo e aiutarli, magari, a scoprire la propria vocazione professionale. Ma non solo. Perché questo strumento può anche aiutare le aziende ospitanti a mettere a fuoco le risorse umane di cui hanno bisogno oltre che supportare le scuole per tarare i propri programmi didattici”. È quanto ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli che ha aggiunto: “le Camere di commercio mettono a disposizione del Governo le proprie piattaforme telematiche per permettere a scuole, imprese e giovani di interfacciarsi con maggiore facilità ed efficacia”.