Il 2 novembre la 7a Commissione del Senato chiude l’analisi di:
1. Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014 (2969)
2. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2012) (2968)
per poter trasmettere il proprio rapporto alla 5a Commissione Bilancio entro il 3 novembre.
Il 26 ottobre la 7a Commission, presente il sottosegretario GALATI, accoglie tre ordini del giorno alla Legge di stabilità 2012.
Di seguito gli OdG accolti dall’esecutivo:
ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE N. 2968
G/2968/1/7
POSSA
La 7ª Commissione del Senato,
in sede di esame del disegno di legge di stabilità per l’anno 2012,
premesso che per l’anno 2011 era stata autorizzata dalla legge di stabilità 2011 la spesa di 100 milioni di euro per finanziare la concessione di un credito d’imposta a favore delle imprese che avessero affidato nell’anno 2011 attività di ricerca e sviluppo a università o enti pubblici di ricerca, credito d’imposta spettante in misura percentuale dei costi sostenuti per tali attività di ricerca e sviluppo, percentuale da stabilire con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministro dello sviluppo economico,
avendo riscontrato che non risulta nel disegno di legge di stabilità in esame né per l’anno 2012, né per i successivi due anni del triennio, alcun finanziamento per la concessione di un credito d’imposta a favore delle imprese che affidano attività di ricerca e sviluppo a università o enti pubblici di ricerca,
convinta che l’applicazione di norme di promozione della ricerca industriale come quella sopra richiamata introdotta per l’anno 2011, norme assai efficaci anche per sviluppare un collegamento sinergico tra sistema delle imprese da una parte e università ed enti pubblici di ricerca dall’altra, consegua il massimo effetto positivo quando tali norme diventano stabili nel tempo,
consapevole della urgente necessità di stimolare il nostro sistema delle imprese ad aumentare l’investimento in ricerca e sviluppo, gravemente carente rispetto a quello dei sistemi industriali degli altri grandi Paesi europei,
impegna il Governo
compatibilmente con le condizioni della finanza pubblica, a continuare anche per l’anno 2012 e gli anni successivi del triennio l’esperimento iniziato nel 2011, finanziando con almeno 100 milioni di euro all’anno la concessione di un credito d’imposta a favore delle imprese che affidano attività di ricerca e sviluppo a università o enti pubblici di ricerca.G/2968/2/7 (testo 2)
PITTONI
La 7ª Commissione permanente del Senato,
in sede di esame del disegno di legge di stabilità per l’anno 2012,
premesso che:
le istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), con la legge 21 dicembre 1999, n. 508, hanno intrapreso un radicale processo di riforma che, a tutt’oggi, non è stato ancora completato;
in assenza di procedure concorsuali per le assunzioni a tempo indeterminato, le istituzioni suddette hanno garantito il funzionamento amministrativo e la copertura delle cattedre in organico con bandi pubblici, sempre più selettivi, secondo disposizioni ministeriali;
il ricorso sistematico ai contratti a tempo determinato pone il sistema AFAM in una condizione di “precarietà”, poiché il continuo mutamento degli incarichi di docenza, individuati su graduatorie nazionali o su graduatorie d’istituto ricostituite ogni tre anni, mette a dura prova la programmazione pluriennale dei corsi di studio. Allo stesso modo il disagio colpisce il personale tecnico-amministrativo, dove il fenomeno di migrazione verso altre amministrazioni è in aumento. Le difficoltà sono evidenti: il precariato aumenta, per effetto del turn-over, stimato intorno al 20 per cento all’anno;
l’assunzione a tempo indeterminato del personale summenzionato non costituirebbe un ulteriore aggravio di spesa in quanto sarebbero rispettati i limiti previsti per la determinazione degli organici;
impegna il Governo, nei limiti delle disponibilità finanziarie:
a valutare l’opportunità di autorizzare, a decorrere dall’anno accademico 2011-2012, l’assunzione a tempo indeterminato, sulle cattedre vacanti e disponibili, di un contingente non superiore a 1000 unità di docenti inseriti nelle graduatorie nazionali ad esaurimento, nonché il personale docente, con tre anni di servizio, inserito nelle graduatorie d’istituto;
a consentire altresì alle istituzioni in parola di procedere all’assunzione a tempo indeterminato di personale amministrativo e coadiutore, per un contingente complessivo non superiore a 450 unità, finalizzato alla copertura dei posti vacanti in organico contestualmente alla cessazione dall’incarico di un corrispondente numero di unità di personale assunte in servizio con contratto a tempo determinato.G/2968/3/7 (testo 2)
MARIAPIA GARAVAGLIA, RUSCONI, CERUTI, VITTORIA FRANCO, MARCUCCI, PROCACCI, SOLIANI, VITA, BASTICO, MERCATALI, LEGNINI, BLAZINA, GIAMBRONE
La 7ª Commissione permanente del Senato,
in sede di esame del disegno di legge di stabilità per l’anno 2012,
premesso che:
il comma 74 dell’articolo 4 prevede la riduzione a 300 del numero di unità, tra dirigenti scolastici e docenti, dei quali il MIUR può avvalersi presso i propri uffici per compiti connessi con l’autonomia scolastica, con – come si legge nella relazione al disegno di legge – “conseguente minor fabbisogno di personale supplente”;
i commi 75 e 76 dell’articolo 4 prevedono che alle istituzioni scolastiche autonome “particolarmente piccole” non può essere assegnato, in via esclusiva, un posto di direttore dei servizi generali ed amministrativi, prevedendone invece l’assegnazione in comune con altre istituzioni scolastiche e l’innalzamento dei limiti di numero di alunni (da 500 a 600 e da 300 a 400) sotto i quali si provvede alle predette mancate assegnazioni;
questi nuovi “criteri” per l’autonomia scolastica appaiono fortemente penalizzanti per le piccole realtà nelle quali, di fatto, verrà a crearsi una situazione di vero e proprio abbandono dell’istituzione scolastica;
questa manovra di “dimensionamento” finalizzata al contenimento della spesa rischia di creare pesanti danni non solo dal punto di vista quantitativo, ma soprattutto dal punto di vista qualitativo: già ora, infatti, ci sono migliaia di scuole senza preside affidate “in reggenza” ai presidi superstiti costretti così a dividere il proprio impegno su almeno due scuole;
dei 3.138 istituti coinvolti, almeno uno su due perderà il direttore dei servizi generali e amministrativi;
anche in questa manovra economica il Governo, invece di valorizzare l’istruzione scolastica, continua perseverare in una irrazionale e poco lungimirante politica di tagli che sta mettendo a rischio il funzionamento degli istituti scolastici;
impegna il Governo:
a non penalizzare ulteriormente un settore fondamentale per la vita di un Paese quale è quello dell’Istruzione scolastica;
a valutare l’opportunità di individuare iniziative nell’ambito del Fondo istituito ai sensi dell’articolo 4, comma 88, per evitare che questa manovra di “dimensionamento” dei dirigenti scolastici, finalizzata al contenimento della spesa, rischi di creare disservizi e mal funzionamento degli istituti scolastici interessati, tenendo conto delle importanti realtà presenti nei piccoli paesi.