da La Tecnica della Scuola
“Stop al gender”: il 4 novembre si boicotta la scuola
Il prossimo quattro dicembre i bambini del ” Family Day” non andranno a scuola e i loro genitori inonderanno il web con foto di zaini buttati a terra e di migliaia di ragazzini felicemente in vacanza forzata.
La protesta è rivolta contro le unioni civili e il ” totalitarismo dell’ideologia Gender”, che rischia di insinuarsi nell’educazione dei più giovani. Nasce il movimento “Generazione famiglia” che ha deciso di passare alle azioni di protesta e di disturbo, manifestando a Roma in Piazza San Giovanni.
Iniziative, scrive Repubblica, più di piazza che di Palazzo, visto che sarà ben difficile “fermare in Parlamento le unioni civili”, nonostante la trincea dell’Ncd e di pochi altri.
È tornato a riunirsi a Roma, nella sala grande del cinema Adriano quasi piena, il direttorio del ” Family Day”: il neurochirurgo Massimo Gandolfini del ” Comitato difendiamo i nostri figli”, Filippo Savarese di ” Manif pour tous” (fortissimo gruppo ultracattolico nato in Francia nel 2012 per fermare i matrimoni gay), Mario Adinolfi de ” La croce”, per un convegno antropologico-politico di ” rifondazione della famiglia naturale”. Ossia, con le parole di Filippo Savarese, “per dare il via, in Italia, ad un movimento di popolo schierato coi diritti naturali dei nascituri ad avere un padre ed una madre”.
Ma insieme ai fondatori del Family Day, c’è pure Marcello Veneziani, Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, ma soprattutto, ” guest star”, Ludovine De La Rochere, presidente di ” Manif pour tous” francese, oggi impegnata in un tour europeo contro unioni gay, gender e utero in affitto. “La battaglia si deve spostare a Bruxelles, nelle corti di Giustizia, noi possiamo fermare le leggi nazionali, ma è il ricorso alla Ue che vanifica il nostro lavoro”.