Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, nella seduta del 16 aprile 2010, il Codice del processo amministrativo.
Di seguito un estratto del comunicato stampa:
(…) Si tratta di un complesso lavoro di riforma della materia, in attuazione di un’importante delega conferita al Governo dall’art. 44 della legge n. 69 del 2009, volta a riordinare la normativa in materia adeguandola ai moderni principi processuali: snellezza, concentrazione ed effettività della tutela, garanzia della ragionevole durata del processo, piena attuazione del contraddittorio, anche con specifico riguardo all’imprescindibile fase cautelare. Il Codice costituisce un intervento di portata storica, la cui improcrastinabile esigenza è unanimemente riconosciuta, giacché il processo amministrativo è stato finora regolato da leggi risalenti anche di oltre un secolo (regio decreto 17 agosto 1907, n. 642; regio decreto 26 giugno 1924, n. 1054; legge 6 dicembre 1971, n. 1034; legge 21 luglio 2000, n. 205), cui si aggiunge una molteplicità di norme settoriali contenute nelle più disparate leggi speciali. Si è dunque di fronte alla prima codificazione, in assoluto, del processo amministrativo nella storia d’Italia e forse anche dalla stessa nascita del diritto amministrativo moderno. A ciò si aggiunge l’obiettivo di far corrispondere la normativa, così coordinata, alle importanti evoluzioni giurisprudenziali recenti, a partire da quella relativa al riconoscimento della risarcibilità della lesione degli interessi legittimi.
Il complesso lavoro di codificazione si è svolto, su incarico del Governo e conformemente a quanto previsto dalla legge delega, nell’ambito di una Commissione speciale istituita ad hoc dal Presidente del Consiglio di Stato, aperta alle più significative professionalità delle altre magistrature e delle classi accademica e forense. Il testo è stato in parte (significativa, ma non basilare) rielaborato d’intesa con il Ministro della economia e delle finanze, al precipuo fine di non introdurre istituti che, anche indirettamente o mediatamente ed in prospettiva temporale di medio periodo, potessero essere suscettibili di determinare incremento di oneri per la finanza pubblica, evidentemente insostenibili nell’attuale fase congiunturale.Il Codice approvato oggi in via preliminare dal Consiglio dei Ministri sarà trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per il prescritto parere e, poiché dev’essere approvato in via definitiva entro il prossimo 4 luglio, se ne è prevista l’entrata in vigore dal 16 settembre 2010.