Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni
Uff. IV
Ai Direttori Generali
degli Uffici Scolastici Regionali
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma
della Valle D’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole
delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico
Per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
LORO SEDI
e p.c.
Al coordinamento tecnico IX Commissione
Conferenza Regioni e delle Province Autonome
Via Parigi, 11
00185 Roma
Oggetto: DPR 263/12 – Centri per l’istruzione degli adulti: 1) Progetti assistiti a livello nazionale – 2) Azioni di innovazione.
Come è noto, il 25 febbraio u.s. è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 47, il decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2012, n. 263 “recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. (13G00055)”.
L’art. 11, comma 1, di detto dPR 263/12 prevede l’attivazione di progetti assistiti a livello nazionale per l’attuazione del nuovo assetto organizzativo e didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti; tali progetti, per effetto di quanto già comunicato con CM 10/2013, saranno avviati a partire dal prossimo anno scolastico.
Con d.d. del 6 marzo 2013 è stato istituito il Gruppo tecnico nazionale IDA, con il compito, tra l’altro, di definire criteri e modalità per la realizzazione dei progetti assistiti a livello nazionale.
In data 9 luglio u.s., il Gruppo tecnico, coordinato dal Direttore Generale della Fondazione CENSIS, dr. Giuseppe Roma, ha approvato il documento allegato, contenente i criteri e le modalità per l’avvio, l’organizzazione e la realizzazione di 9 progetti assistiti a livello nazionale, uno per ciascuna delle seguenti aree territoriali: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.
Pertanto, i Direttori Generali degli UUSSR delle predette aree, al fine di assicurare l’avvio dei progetti medesimi, vorranno provvedere, tra l’altro, a:
1) individuare – d’intesa con gli Assessorati competenti delle Regioni – la rete di CTP alla quale affidare la realizzazione dei progetti in parola, sulla base dei criteri indicati al punto 4 dell’unito Documento. Si ritiene, tuttavia, di prescindere dal requisito di cui al punto 4) – 2 (utenza non inferiore ad almeno 400 adulti ”scrutinati”) al fine di consentire, in questa fase sperimentale, una maggiore discrezionalità dei Territori nell’individuazione delle sedi dei progetti assistiti;
2) trasmettere alla Scrivente – per il successivo inoltro al gruppo tecnico nazionale IDA – la composizione della suddetta rete; copia dell’Accordo, di cui al punto 6 del Documento, con tutti gli allegati, tra cui il progetto, la scheda illustrativa finanziaria e la dichiarazione di impegno; nonché l’elenco delle azioni di accompagnamento predisposte dal nucleo di supporto tecnico-amministrativo, di cui al punto 5 del Documento;
3) adottare gli opportuni provvedimenti per la assegnazione di personale riferibile ai vari profili da destinare all’espletamento delle funzioni di direzione, gestione e coordinamento del progetto, ferme restando le relative dotazioni organiche già determinate per l’a.s. 2013-2014. A tal fine, il dirigente scolastico all’uopo individuato sarà distaccato sul progetto assistito con specifico incarico e la sua sede di titolarità resa disponibile per eventuale reggenza.
I progetti assistiti a livello nazionale costituiranno oggetto di studio e approfondimento da parte del citato gruppo tecnico nazionale IDA. A tal riguardo, si fa riserva di inviare con successive note il documento contenente le indicazioni relative all’attuazione delle azioni in cui si articola il progetto nonché il documento contenente gli indicatori di realizzazione e di risultato per il monitoraggio, di cui al punto 5 del Documento allegato.
Da ultimo, si invitano i Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali delle aree territoriali non coinvolte nella realizzazione dei progetti assistiti a livello nazionale, a valutare – d’intesa con le Regioni – l’opportunità di attivare azioni di innovazione a sostegno del riordino previsto dal DPR 263/2012 in coerenza con le indicazioni contenute nel documento allegato. Sarà gradito l’invio alla Scrivente di ogni opportuna informazione in merito all’attivazione di tali azioni, anche al fine di acquisire utili elementi per la progressiva attuazione dei nuovi assetti organizzati e didattici previsti dal DPR 263/12.
Il Direttore Generale
f.to Carmela Palumbo
ISTRUZIONE DEGLI ADULTI
DOCUMENTO CONTENENTE
CRITERI E MODALITA’ PER LA REALIZZAZIONE DEI
“PROGETTI ASSISTITI A LIVELLO NAZIONALE”
(Art. 11, comma 1, D.P.R 263/2012)
§ 1. Premessa
Il DPR 263/2012 prevede un’attuazione graduale del nuovo assetto organizzativo e didattico dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti attraverso la realizzazione di progetti assistiti a livello nazionale.
Il presente Documento, redatto dal Gruppo tecnico nazionale IDA, istituito con il DD 6 marzo 2013, individua e definisce i criteri e le modalità per l’avvio, l’organizzazione e la realizzazione dei suddetti progetti, da attuare sulla base delle indicazioni contenute nel documento tecnico allegato.
Il Documento, in coerenza con gli indirizzi europei in materia di apprendimento degli adulti, tiene conto del quadro complessivo delle politiche nazionali in materia di apprendimento permanente, delineate dalla Legge 92/2012, e delle innovazioni normative intervenute nei settori dell’istruzione, formazione e lavoro.
In particolare, nel Documento sono richiamate le norme di cui al d.leg.vo 167/2011, al Capo III del d.leg.vo 17 ottobre 2005, n. 226 e all’art. 13 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, nella legge 2 aprile 2007, n. 40 e successive disposizioni.
Al fine di ottimizzare gli interventi ed evitare inefficaci duplicazione, i progetti assistiti dovranno favorire, in particolare, la sinergia dei vari attori coinvolti nelle azioni previste dalle norme sull’apprendimento permanente e sulla individuazione e validazione degli apprendimenti non formali ed informali e delle rispettive procedure, anche ai fini dell’interazione delle reti e nella prospettiva dell’higher education.
Inoltre, al fine di sostenere la domanda inespressa, corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dalle filiere produttive del territorio, potenziare l’occupabilità e contrastare il fenomeno dei NEET, i progetti assistiti sono realizzati in modo da stabilire anche uno stretto raccordo con le autonomie locali, il mondo del lavoro e delle professioni in coerenza con quanto previsto dal DPR263/12, art. 2, comma 3, anche per favorire il rientro nei percorsi formativi dei “disoccupati” e degli adulti con “bassa scolarità”
Il Documento prevede un’articolazione dei progetti assistiti a livello nazionale che tiene conto dell’identità dei CPIA, come definita nel DPR 263/2012 e delineata nel paragrafo seguente.
§ 2. L’identità dei CPIA
I Centri costituiscono una tipologia di istituzione scolastica autonoma, dotata di uno specifico assetto didattico e organizzativo, articolata in reti territoriali di servizio, di norma su base provinciale, nel rispetto della programmazione regionale e dimensionata secondo i criteri e i parametri definiti ai sensi della normativa vigente e con l’osservanza dei vincoli stabiliti per la finanza pubblica.
I Centri realizzano un’offerta formativa finalizzata al conseguimento della certificazione attestante il conseguimento del livello di istruzione corrispondente a quello previsto dall’ordinamento vigente a conclusione della scuola primaria; di titoli di studio di primo e secondo ciclo (IT, IP, lA); della certificazione attestante l’acquisizione delle competenze connesse all’obbligo di istruzione; del titolo attestante il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue, approvato dal Consiglio d’Europa.
I Centri hanno la medesima autonomia attribuita alle istituzioni scolastiche di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275; sono dotati di un proprio organico; hanno i medesimi organi collegiali delle istituzioni scolastiche, con gli opportuni adattamenti; sono organizzati in modo da stabilire uno stretto raccordo con le autonomie locali, il mondo del lavoro e delle professioni; realizzano un’offerta formativa strutturata per livelli di apprendimento.
I Centri possono ampliare l’offerta formativa, nell’ambito della loro autonomia e nei limiti delle risorse allo scopo disponibili e delle dotazioni organiche assegnate ai sensi dell’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 e dell’articolo 19, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, secondo quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999, nel rispetto delle competenze delle regioni e degli enti locali in materia e nel quadro di accordi con gli enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle regioni.
Pertanto, A) i CPIA costituiscono una tipologia di istituzione scolastica autonoma, articolata in reti territoriali di servizio (sede centrale e punti di erogazione, tra cui le sedi carcerarie) che eroga percorsi di primo livello (art. 2, comma 1); B) inoltre, per favorire organici raccordi tra i percorsi di primo livello ed i percorsi di secondo livello, i CPIA devono stipulare (ai sensi del DPR 275/99) accordi di rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado (IT; IP e LA) nell’ambito dei quali vengono costituite le Commissioni per la definizione del Patto formativo individuale (art. 5, comma 2) ; C) i CPIA, infine, possono stipulare (ai sensi del DPR 275/99) ulteriori accordi di rete con gli enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle Regioni, per l’ampliamento dell’offerta formativa (art. 2, comma 5).
3) Avvio progetti assistiti: Criteri individuazione aree territoriali
Ai sensi del regolamento di cui al DPR 263/2012, art. 11, l’attuazione del nuovo assetto organizzativo e didattico dei Centri è graduale e si realizza attraverso progetti assistiti a livello nazionale.
Considerato che lo stesso regolamento prevede che il passaggio al nuovo ordinamento sia definito da linee guida, alla cui stesura contribuisce il gruppo tecnico nazionale di cui al DD 6/2012, i progetti assistiti a livello nazionale costituiranno oggetto di studio e approfondimento da parte del medesimo gruppo tecnico al fine di recepire eventuali integrazioni e aggiornamenti nelle linee guida a conclusione del periodo di prima applicazione, in relazione agli elementi essenziali che esiteranno dal processo di valutazione e monitoraggio ovvero le best practices che si rileveranno.
Viste le finalità dei progetti assistiti a livello nazionale e ritenuto di attivarne un numero contenuto, onde consentire efficaci azioni di assistenza a livello nazionale, nell’anno scolastico 2013/2014 saranno realizzati 9 progetti nelle seguenti aree territoriali: Piemonte, Lombardia (NORD OVEST), Veneto, Emilia Romagna (NORD EST), Toscana, Lazio (CENTRO), Campania, Puglia (SUD) e Sicilia (ISOLE).
Le aree territoriali sono state individuate sulla base degli indicatori riportati di seguito e, in ogni caso, in modo da assicurare adeguata rappresentanza a ciascuna articolazione geografica.
Indicatori utilizzati : 1) giovani tra 15 e 29 anni che non stanno ricevendo un’istruzione e non hanno un impiego NEET (cfr. Not in Education, Employment or Training, ISTAT, Noi Italia – 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo 2013, Febbraio 2013, pag. 79.); 2) Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti (cfr. Dati Ministero dell’Interno su fonte Istat, 2012, Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti al 1° gennaio 2012); 3) offerta di istruzione per adulti, erogata dai CTP e dai corsi serali (articolata in corsi, frequenze e iscrizioni) e numero di contatti di rete già stabiliti dai CTP (cfr. INDIRE, Rapporto di sintesi del Monitoraggio nazionale dell’Istruzione degli adulti – a.s. 2010/2011, anno 2012).
I progetti assistiti termineranno il 31 agosto 2014.
4) Avvio progetti assistiti: Criteri individuazione rete CTP
L’USR, d’intesa con la Regione interessata, individua la rete di CTP per la realizzazione di un progetto assistito sulla base dei seguenti criteri:
- essere una rete – già costituita e funzionante da almeno cinque anni – che comprenda il maggior numero di CTP, Corsi serali e scuole carcerarie dell’ambito provinciale;
- avere una utenza non inferiore ad almeno 400 adulti “scrutinati”[1]
- con esperienza pregressa nella gestione amministrativa e metodologica didattica di un rete pluriistituzionale;
- con una documentata esperienza nel settore dell’innovazione dei percorsi di istruzione degli adulti (recente partecipazione a progetti europei o nazionali);
- con un buon livello di interazione con istituzioni, enti, associazioni presenti nel territorio di riferimento comprovato dalla partecipazione a progetti integrati e dalla stipula di accordi di programma, protocolli d’intesa, convenzioni.
5) Organizzazione dei progetti assistiti: azioni, monitoraggio, iniziative di formazione/informazione, risorse:
Il “progetto assistito a livello nazionale”
– è articolato in 2 azioni:
- azioni finalizzate ad una prima e graduale applicazione dei nuovi assetti didattici e organizzativi, anche ai percorsi di istruzione nelle carceri, relativi ai percorsi primo livello (art. 4, comma 1, lett. a), percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana (art. 4, comma 1, lett. c) e percorsi di secondo livello primo periodo didattico [art. 4, comma 3, lett. a)]; e degli strumenti di flessibilità (Riconoscimento dei crediti, personalizzazione del percorsi di studio, fruizione a distanza, accoglienza e orientamento, di cui all’art. 4, comma 9).
- azioni finalizzate ad una prima e graduale applicazione delle previsioni regolamentari relative alle “reti territoriali di servizio” (art. 2, comma 1), agli “accordi con gli EE.LL e altri soggetti pubblici e privati” (art. 2, comma 5); agli “accordi di rete” e alle “Commissioni per la definizione del Patto formativo” (art. 5, comma 2);
– è oggetto di costante monitoraggio, a cura della Regione, dell’USR competente e dell’Università eventualmente coinvolta nel progetto (cfr successivo punto 6.6), del Gruppo Tecnico Nazionale IDA; gli esiti del monitoraggio sono oggetto di analisi, sulla base anche di specifici indicatori di realizzazione e di risultato, da parte del Gruppo Tecnico Nazionale IDA, anche ai fini di eventuali azioni di disseminazione nelle aree non direttamente coinvolte dai progetti assistiti;
– è accompagnato da apposite azioni di informazione/formazione su tutte le novità introdotte dal DPR 263/2012, promosse dai “nuclei di supporto tecnico-amministrativo”, costituiti da rappresentanti della Regione e dell’USR competente, che operano in raccordo con il Gruppo Tecnico Nazionale IDA.
– si avvale, tra l’altro, delle risorse professionali e finanziarie messe a disposizione dalle singole istituzioni scolastiche, ai sensi dell’ art. 7, comma 4 del DPR 275/99, nell’ambito della rete di cui al successivo punto, fermo restando che esso si realizza senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica, ai sensi dell’art. 11, comma 1 del DPR 263/2012; il progetto, in ogni caso, è accompagnato da una specifica scheda illustrativa finanziaria nella quale, tra l’altro, sono indicate puntualmente le azioni da attivare e la provenienza delle relative risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Le azioni, in cui si articola il progetto, del quale viene data informativa alle OO.SS., devono essere pianificate e realizzate in maniera integrata e attuate secondo le indicazioni che saranno condivise con gli UUSSRR competenti.
In ogni caso, esse, sono finalizzate ad elaborare una pluralità di modelli rappresentativi delle varie realtà territoriali che sappiano proiettare in una dimensione di rete ampia e funzionale e non solo territoriale esperienze e collaborazioni vissute anche in contesti di dimensioni più ridotte, fermo restando che la finalità principale dei nuovi CPIA è l’innalzamento dei livelli di istruzione della popolazione adulta ovvero il rilascio di titoli di studio.
6) Realizzazione dei “progetti assistiti”: gli accordi di rete
- Per realizzare il progetto assistito, l’istituzione scolastica (sede del CTP) capofila della rete, individuata sulla base dei criteri di cui al precedente punto, delibera nei competenti organi collegiali l’adesione al progetto assistito e sottoscrive un nuovo accordo di rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99 con tutte le istituzioni scolastiche facenti parte della rete, di cui al punto 4.1, in cui vengono definiti e sottoscritti puntualmente i nuovi impegni connessi alla realizzazione di ciascuna delle azioni in cui si articola il progetto assistito; all’accordo sono allegate le delibere di tutte le istituzioni scolastiche facenti parte della rete.
- 2. l’Accordo, tra l’altro, individua il soggetto capofila che assume la configurazione di “sede centrale” del Centro, a fronte delle altre istituzioni scolastiche, ivi comprese quelle che attualmente gestiscono corsi serali e percorsi di istruzione nelle carceri che assumono la denominazione di “punti di erogazione”; in ogni caso, per tutta la durata del progetto assistito i punti di erogazione delle attività formative del Centro trovano collocazione negli spazi scolastici ed extrascolastici utilizzati dai CTP nell’anno scolastico in corso.
- l’Accordo, inoltre, individua l’organo responsabile della gestione delle risorse e del raggiungimento delle finalità del progetto le sue competenze e i suoi poteri, nonché le risorse professionali e finanziarie messe a disposizione della rete dalle singole istituzioni;
- l’Accordo individua, altresì, modalità, strumenti e risorse per il funzionamento della Commissione per la definizione del Patto formativo individuale, di cui all’art.5, comma 2 del DPR 263/2012;
- la Rete assume la denominazione di “Centro per l’istruzione degli adulti di….(provincia)”.
- la Rete, a sua volta, si pone come obiettivo irrinunciabile la stipula di accordi/ convenzioni, ai sensi dell’art. 7, comma 8, dpr 275/99, con EE.LL, per l’eventuale messa a disposizione di locali e risorse e altri soggetti pubblici e privati, (centri per l’impiego, camere di commercio, servizi socio assistenziali, ecc…) con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle regioni, nonché con Università che hanno esperienza in materia e/o altre istituzioni formative sedi di corsi in apprendistato, di cui d.leg.vo 167/2011, e/o di percorsi di IeFP, di cui al Capo III del d.leg.vo 17 ottobre 2005, n. 226, anche nell’ottica della costituzione dei Poli tecnico-professionali, di cui all’art. 13 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, nella legge 2 aprile 2007, n. 40 e successive disposizioni; a tal fine, vengono assunte agli atti della Rete le relative delibere di adesione di tutti i soggetti aderenti.
- fermo restando l’autonomia degli istituti scolastici costituenti la rete di cui al punto 1, le azioni oggetto dell’accordo sono programmate, progettate, verificate e valutate dai docenti della rete, costituiti in apposito organismo denominato “Collegio della rete” funzionante secondo criteri e modalità indicate nel citato accordo, che può avvalersi anche di Tavoli tecnici costituti dai rappresentanti di cui al precedente punto 7.
- l’istituzione scolastica sede del CTP capofila della Rete si impegna a realizzare il progetto assistito secondo quanto indicato nel presente Documento contenente criteri e modalità per la realizzazione dei “progetti assistiti”, nonché a fornire ogni forma di collaborazione per le azioni di monitoraggio previste.
Allegato 1
Criteri per l’individuazione delle aree territoriali nelle quali realizzare
i progetti assistiti a livello nazionale
Viste le finalità dei progetti assistiti a livello nazionale e ritenuto di attivarne un numero contenuto – onde consentire efficaci azioni di assistenza a livello nazionale – il prossimo anno scolastico 2013/2014 saranno realizzati non più di 8 progetti assistiti. Considerato il valore percentuale della distribuzione geografica dell’offerta di istruzione degli adulti – erogata dai CTP e dai Corsi serali – (Tab. 1) e visto che oltre il 50% (53,80%) della suddetta offerta è erogata nel Nord, i progetti da realizzare il prossimo anno sono così distribuiti: 4 progetti al NORD, 4 progetti al CENTRO SUD e 1 progetto nelle ISOLE; vale a dire 2 progetti per ciascuna ripartizione geografica del NORD (NORD EST, NORD OVEST) e del CENTRO SUD (CENTRO E SUD) ed 1 progetto per le ISOLE. In particolare, i progetti verranno realizzati nelle due regioni di ciascuna ripartizione geografica dove, tenuto conto dell’incidenza percentuale della domanda potenziale espressa dai NEET (Tab. 2) e dagli stranieri residenti in Italia (Tab. 3), si registrano la più alta percentuale dell’offerta di istruzione per adulti [(articolata in corsi, frequenze e iscrizioni (INDIRE)] ed il più alto numero di contatti di rete già avviati (Tab. 1): pertanto, i suddetti progetti saranno avviati nelle seguenti regioni: Piemonte, Lombardia (NORD OVEST), Veneto, Emilia Romagna (NORD EST), Toscana e Lazio (CENTRO), Campania e Puglia (SUD) e Sicilia (ISOLE).
Tab. 1 * |
Offerta di istruzione degli adulti erogata da CTP e Corsi serali |
|
Contatti di rete |
||
Regioni |
Corsi |
Frequenze |
Iscrizioni |
|
|
Liguria |
2.39% |
3.02% |
2.89% |
120 |
|
Lombardia |
20.52% |
18.83% |
17.50% |
537 |
|
Piemonte |
7.11% |
8.86% |
9.30% |
295 |
|
NORD OVEST |
|
|
|
|
|
Emilia Romagna |
10.33% |
9.29% |
8.82% |
411 |
|
Friuli |
4.04% |
3.32% |
3.34% |
84 |
|
Veneto |
14.35% |
12.51% |
11.42% |
439 |
|
NORD EST |
|
|
|
|
|
Lazio |
10.39% |
9.76% |
9.98% |
326 |
|
Marche |
2.83% |
2.41% |
2.67% |
102 |
|
Toscana |
5.27% |
5.18% |
5.23% |
340 |
|
Umbria |
1.86% |
1.57% |
1.57% |
81 |
|
CENTRO |
|
|
|
|
|
Abruzzo |
2.38% |
1.79% |
1.70% |
53 |
|
Basilicata |
0.35% |
0.45% |
0.41% |
14 |
|
Calabria |
2.54% |
3.05% |
3.52% |
155 |
|
Campania |
4.62% |
5.79% |
6.06% |
287 |
|
Molise |
0.36% |
0.29% |
0.31% |
10 |
|
Puglia |
2.60% |
4.86% |
5.17% |
332 |
|
SUD |
|
|
|
|
|
Sardegna |
1.34% |
1.74% |
2.32% |
71 |
|
Sicilia |
6.74% |
7.27% |
7.78% |
331 |
|
ISOLE |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
* INDIRE, Rapporto di sintesi del Monitoraggio nazionale dell’Istruzione degli adulti – a.s. 2010/2011, anno 2012.
** Non sono riportati i dati della regione autonoma Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Tab. 2* | giovani tra 15 e 29 anni che non stanno ricevendo un’istruzione e non hanno un impiego (NEET). |
Tab. 3* |
Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti – % di incidenza su totale italiano. | ||
Regioni |
% |
|
Regioni |
% |
|
Liguria |
15,1 |
|
Liguria |
2,99 |
|
Lombardia |
15,3 |
|
Lombardia |
26,78 |
|
Piemonte |
16,4 |
|
Piemonte |
7,18 |
|
Emilia Romagna |
15,3 |
|
Emilia Romagna |
12,47 |
|
F.V.G. |
15,7 |
|
F.V.G. |
2,51 |
|
Veneto |
15,6 |
|
Veneto |
11,72 |
|
Lazio |
21,6 |
|
Lazio |
9,57 |
|
Marche |
15,6 |
|
Marche |
3,42 |
|
Toscana |
16,4 |
|
Toscana |
7,81 |
|
Umbria |
15,8 |
|
Umbria |
1,81 |
|
Abruzzo |
17,6 |
|
Abruzzo |
1,43 |
|
Basilicata |
26,9 |
|
Basilicata |
0,21 |
|
Calabria |
31,8 |
|
Calabria |
1,14 |
|
Campania |
35,2 |
|
Campania |
3,90 |
|
Molise |
22,8 |
|
Molise |
0,13 |
|
Puglia |
29,2 |
|
Puglia |
1,78 |
|
Sardegna |
27,6 |
|
Sardegna |
0,61 |
|
Sicilia |
35,7 |
|
Sicilia |
2,37 |
|
|
|
*** |
|
* (Not in Education, Employment or Training, ISTAT, Noi Italia – 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo 2013, Febbraio 2013, pag. 79.)
** Dati Ministero dell’Interno su fonte Istat, 2012, Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti al 1° gennaio 2012.
*** Non sono riportati i dati della regione autonoma Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
- (limitatamente alla fase di realizzazione dei progetti assistiti, ai fini del computo dell’utenza per “scrutinati” si intendono gli adulti frequentanti i CTP costituenti la rete che nell’a.s. 2011/2012 hanno conseguito una certificazione attestante il conseguimento del livello di istruzione corrispondente a quello previsto dall’ordinamento vigente a conclusione della scuola primaria, titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, certificazione attestante l’acquisizione delle competenze connesse all’obbligo di istruzione, titolo che attesta il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue, approvato dal Consiglio d’Europa rilasciato ad esito di corsi di integrazione linguistica e sociale strutturati secondo le indicazioni contenute nelle Linee guida per la progettazione dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana);