Caro Francesco!
di Maurizio Tiriticco
Non ho letto il regolamento sulla valutazione e non lo leggerò! So che la Cisl-scuola è sostanzialmente d’accordo con il suo contenuto e vuole accelerarne la pubblicazione, ma io dico: il contenuto può essere il migliore del mondo, ma la questione è un’altra! La valutazione è l’araba fenice dell’intero nostro sistema scolastico! Nessuno sa che cos’è! Da qualche parte ho scritto che una cosa è essere padroni di una disciplina, altra cosa è saperla insegnare, altra cosa è saper valutare come e se viene appresa! Sono tre discipline diverse! TRE!!! Ma di questo nessuno ha piena consapevolezza! E da anni gli insegnanti valutano, l’Invalsi valuta, anche gli esperti del Miur valutano: ma come? Due grosse frane! Quella del test per il concorso per dirigenti, quella del Tfa! La valutazione è una disciplina, come la storia o il latino o chessoio! Ma nessuno ne vuole prendere atto! E’ come se affidassimo l’insegnamento del latino o della storia a chi non ne sa nulla! E da decenni si continua a valutare e nessuno lo sa fare! E allora pensi che sia sufficiente un regolamento? Accadrà come accade ormai da anni con la certificazione delle competenze, alla fine della licenza media, alla fine del decennio obbligatorio… in altre parole o il nulla o chiacchiere! Nel migliore dei casi scritturazioni al vento che nessuno sa scrivere e che nessuno sa leggere! E continuiamo a far finta di essere seri… E non mi va di scrivere di più perché preferisco il mare… a Ferragosto! E non i regolamenti che lasceranno il tempo che trovano o solleveranno mille vespai! Caro Francesco! Sei un sindacalista serio! Ti stimo e ti voglio bene! E allora datti da fare perché sulla valutazione si cominci per prima cosa a studiarla e a farla studiare: alcuni la chiamano docimologia… e lo sai! E mo’ ti somministro un test per verificare se hai compreso quello che ho scritto! Mi va di scherzare… sotto Ferragosto!
Mi ha intrigato la discettazione del prof. Maurizio Tiriticco, perché mette in evidenza le contraddizioni che vengono in evidenza in questa fase dove si sta mettendo mano al sistama di valutazione della scuola.
Mi permetto di aggiungerne un’altra:
si continua ad assegnare la valutazione, non dico la verifica dei dati, agli stessi operatori, soprattutto, che siano tutti interni al servizio scolastico: ispettori, Indire, Invalsi, dirigenti scolastici… ma mai sono coinvolti gli studenti e i genitori che “usufruiscono del servizio scolastico”.
Eppure in nessuna situazione si assegna la valutazione della minestra al cuoco che l’ha preparata, nemmeno si pretende che i clienti – valutatori debbano prima presenziare le credenziali di ottimi cuochi.
Mi spiace verificare come nella scuoa permane una impostazione elitaria e baronale, insoffernte di ogni partecipazione critica della cittadinanza, le cui esigenze stanno a fondamento della stessa esistenza dell’istituzione scolastica.
Eppure sono settant’anni di Repubblica che insegnanti, professori e genitori partecipano alle elezioni, dando un voto , positivo o negativo, ai propri governanti, non avendo spesso la minima compernza di “tecnici né di politici !!!.