Compiti per le vacanze
di Umberto Tenuta
Assieme alla Comunicazione del risultato finale, viene consegnato agli alunni l’Opuscolo dei compiti per le vacanze.
Qualcuno evidenzia la contraddizione: che vacanze sono se bisogna fare lo stesso, come durante l’anno scolastico, i compiti?
Beh!!!! C’è da rimanere perplessi.
Ma forse la risposta non sta nei COMPITI, quanto nella loro natura.
Che cosa sono questi compiti?
I soliti compiti: TEMI, PROBLEMI, STORA, GEOGRAFIA…?
Beh! Allora non ci siamo!
Ma, forse una soluzione c’è.
E sta in quello che era il compito assegnato alla scuola elementare dai Programmi didattici del 1985 che, fondamentalmente, rimangono ancora validi: <<La scuola elementare, il cui intervento è intenzionale e sistematico, realizza il suo compito specifico di alfabetizzazione culturale partendo dall’orizzonte di esperienze e di interessi del fanciullo per renderlo consapevole del suo rapporto con un sempre più vasto tessuto di relazioni e di scambi. La scuola elementare promuove l’acquisizione di tutti i fondamentali tipi di linguaggio e un primo livello di padronanza dei quadri concettuali, delle abilità , delle modalità di indagine essenziali alla comprensione del mondo umano, naturale e artificiale>>.
Dove vanno gli alunni durante le vacanze?
Nel << mondo umano, naturale e artificiale>>!
Ed allora i compiti potrebbero essere quelle che dovrebbero essere, e spesso non sono, i compiti svolti nella scuola: mantenere vive le curiosità geografiche, storiche, scientifiche, matematiche…:
Durante le vacanze, gli alunni dovrebbero:
─osservare, disegnare (fotografare), descrivere monti, valli, pianure, fiumi, laghi, mari…
─osservare le vestigia del passato: antichi borghi, case vecchie e nuove, sentieri, strade abbandonate, terre non più coltivate, attrezzi agricoli non più usati, monumenti del passato…
─riconoscere forme di fabbricati antichi e moderni, disegnandole, fotografandole, descrivendolo…
─leggere libri della narrativa per l’infanzia, riviste, giornali…
Ed altro ancora, in questa dimensione.
In particolare, potrebbe essere coltivata la lettura, che spesso nella scuola è trascurata, della letteratura per l’infanzia.
Al riguardo, ho sotto gli occhi alcuni testi pregevoli di cui riporto il Titolo e la Quarta di copertina.
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