FISH: Comunicato 3 novembre 2008

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

FISH: Comunicato 3 novembre 2008

Messaggiodi edscuola » 4 novembre 2008, 7:34

Le persone con disabilità e le politiche del Governo


La Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in rappresentanza delle numerose associazioni ad essa aderenti, ha espresso in queste ore la propria preoccupazione per le politiche economiche del Governo che avranno una ricaduta immediata sulle vite delle persone con disabilità e dei loro familiari.



In aggiunta, infatti, al taglio del Fondo per le Politiche Sociali, per 300 milioni di euro, le persone con disabilità e le loro famiglie hanno riscontrato una serie di misure che, su tre questioni in particolare, producono un allarme sociale diffuso.



Sulla scuola:

Perché l’aumento del numero degli alunni per classe e la riduzione del numero dei docenti - anche di quelli curricolari - ridurrà certamente la qualità dell'integrazione scolastica.
Perché nelle nuove proposte di legge non è presente alcuna disposizione riguardante la formazione obbligatoria, iniziale e in servizio, per tutti docenti sulle tematiche dell'integrazione scolastica. Questo favorirà ulteriormente la deriva della delega didattica ai soli insegnanti di sostegno, con l’effetto di produrre aspettative nelle famiglie di ore aggiuntive di sostegno, da ottenere anche attraverso la via dei ricorsi al TAR.
Perché i principi che animano la mozione della Lega sulle classi-ponte per gli alunni stranieri, già precedentemente stigmatizzata dalla FISH, potrebbero aprire la strada al ritorno delle classi differenziali e speciali per alunni con disabilità, dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale con le Sentenze n. 215/87 e n. 266/01.


Sui permessi lavorativi:

Perché gli emendamenti più volte proposti dal Governo introducono nuove e bizzarre clausole alle disposizioni previste dall’articolo 33 della Legge 104/92.
Perché tali emendamenti non produrrebbero effetti reali sugli abusi che la stessa Federazione contesta, ma solamente ulteriori vessazioni nei confronti di persone con bisogni assistenziali importanti.
Perché vi è il marcato rischio di generare unicamente aggravi per la Pubblica Amministrazione, sia in fase certificativa che erogativa.
Sui Diritti:

Perché non si hanno notizie circa il Disegno di Legge di ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità nonostante le dichiarazioni pubbliche del Governo circa l’urgenza del provvedimento.
Perché il Libro Verde presentato dal ministro Maurizio Sacconi introduce l’ipotesi di un sistema di protezione sociale differenziato, in base al criterio di suddivisione per censo (cittadini in grado di affrontare autonomamente la spesa della sanità e delle prestazioni sociali o meno), con evidenti tentativi di destrutturate il principio dell’universalità del sistema di welfare.


Il Consiglio Direttivo della FISH ha valutato la pericolosità di questi provvedimenti e dell’assenza di confronto con le associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie.



La Federazione è da tempo convinta che vi sia l’esigenza di un cambio di direzione. A partire dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, e di conseguenza da una diversa allocazione delle risorse pubbliche, affinché producano vera inclusione sociale.



«Seppur certi della diretta corrispondenza tra i tagli indiscriminati alla spesa pubblica e il rischio di una ulteriore esclusione per le persone con disabilità e di povertà per le loro famiglie - si legge in una nota ufficiale - la Federazione non ha sinora aderito ad iniziative spontanee e organizzate di protesta, perché fondate su una tutela delle condizioni attuali che, nonostante le importanti norme nel nostro Paese, continuano a produrre violazioni dei diritti fondamentali, discriminazioni e persino segregazione».



La Fish sostiene infatti sia necessaria un’opera riformatrice che parta da ben altri presupposti. Infatti, così come più volte affermato in questa e in precedenti Legislature, indispensabile per la Federazione è riportare al centro il protagonismo della persona con disabilità, anziché i servizi e i professionisti ad essi dedicati.



Per questi motivi sono state sollecitate audizioni ai Ministri competenti e alle Camere affinché:



sia ratificata al più presto la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità
Il Parlamento avvii un dibattito anche attraverso interrogazioni parlamentari al ministro dell'Istruzione per fugare i dubbi sul futuro dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità
Il Senato e il Ministro della Funzione Pubblica tengano conto delle proposte della Federazione sui permessi lavorativi.
Il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali accolga le richieste della Fish per la modifica dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), e contestualmente portino ad approvazione il DPCM nei tempi più rapidi possibili.
Data l’assenza di risposte, nelle ultime ore si assiste ad una crescente inquietudine all’interno del movimento per i diritti delle persone con disabilità per questo aumento del numero di provvedimenti che mettono a rischio l’inclusione sociale delle persone con disabilità.



Non è infatti pervenuta alcuna risposta alle richieste urgenti della Federazione contenute nel documento Linee d'azione per l'integrazione scolastica del 7 luglio 2008. Non sono inoltre pervenuti cenni di dialogo dal ministro della Funzione Pubblica e dalla maggioranza parlamentare in Commissione Lavoro, riguardo all’articolo 33 della Legge 104/92.

Infine, nonostante gli annunci di emanazione del provvedimento sui LEA, la Federazione rimane in attesa di un confronto sulle proposte presentate.



“In questo clima- è il commento della Fish - la mobilitazione della Federazione è già in atto; ogni mancata risposta alle nostre richieste produrrà un’iniziativa pubblica di protesta”.
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FISH: Lettera Aperta a Roberto Colaninno

Messaggiodi edscuola » 5 novembre 2008, 11:56

Si è attesa invano una smentita o per lo meno un chiarimento, da parte della nuova Compagnia Aerea Italiana (CAI), dopo le sconcertanti dichiarazioni dei suoi rappresentanti - nel corso di una riunione del 22 ottobre, con le organizzazioni sindacali - rispetto alle modalità e ai criteri con cui saranno selezionati e riassunti i dipendenti del Gruppo Alitalia e Air One al netto delle espulsioni già dichiarate.
Vale certamente la pena ricordarle, ciò che avevamo già fatto nei giorni scorsi, con il testo intitolato Né i disabili né i loro familiari nella nuova Compagnia Aerea Italiana: «Il personale sarà scelto con criteri di assoluta discrezionalità gestionale. Non saranno riassunti i part time. Non saranno riassunti genitori affidatari unici di minori. Non saranno riassunti lavoratori invalidi in possesso dei requisiti di Legge 104. Non saranno riassunti genitori con figli invalidi a carico (Legge 104). Non saranno riassunti lavoratori con familiari invalidi a carico (Legge 104). Saranno valutate discrezionalmente le percentuali di assenze per malattia dell'ultimo triennio. Sarà valutata l'anzianità aziendale».
Ebbene, né la smentita né il chiarimento sono arrivati. Arriva invece - doverosa - una lettera aperta sulla questione da parte di Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), che qui di seguito ben volentieri presentiamo ai lettori.

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Roma, 31 Ottobre
Lettera aperta al pres. Roberto Colaninno da parte del presidente della Fish, Pietro V.
Barbieri.
Egregio Presidente,
a seguito della riunione del 22 ottobre tra i rappresentanti della CAI ed i delegati delle
sigle sindacali del trasporto aereo, la Fish e le associazioni nazionali e locali ad essa aderenti
hanno atteso una decisa smentita, ed un maggiore chiarimento da parte della Compagnia
riguardo ai criteri di riassunzione del personale proposti nel corso del citato incontro.
Parametri, quelli fissati, che hanno creato diffuso sdegno in tutto il Paese.
La denuncia dei rappresentanti sindacali risultava invero di particolare gravità: la proposta
della Cai appariva indirizzata infatti alla non riassunzione dei lavoratori con disabilità, dei
genitori di figli con disabilità, e dei lavoratori con familiari con disabilità. Categorie di
dipendenti per la quale la legge 104/92 stabilisce delle disposizioni ben precise.
E’ difficile elaborare un computo delle disposizioni nazionali ed internazionali che questa
proposta viene a disattendere. A partire dai principi fissati dalla Convenzione Onu sui diritti
delle persone con disabilità, che una volta ratificata dall’Italia diverrà legge dello stato. Dalla
legge 68/99 sul diritto al lavoro delle persone con disabilità, alla Direttiva 2000/78 del
Consiglio Europeo (sulla parità di trattamento in materia di occupazione), sino alla Strategia di
Lisbona.
Mi fermo qui, anche se l’elenco potrebbe proseguire a lungo.
Non è però la palese violazione delle normative l’aspetto più irricevibile di questi criteri, che è
bene ribadirlo, sono fortemente discriminatori. Ma è quello che ormai può essere a ben
ragione definito come “lo stigma della 104”, che interessa le persone con disabilità ed i loro
familiari.
E’ l’idea stessa - generalmente diffusa nel mondo imprenditoriale - di una supposta
improduttività delle persone con disabilità, basata su un modello medico della disabilità ormai
superato, e che colpisce le persone con disabilità soprattutto nel momento in cui si vengono
FISH Federazione Italiana per il superamento dell'handicap
Segreteria e sede operativa: via Gino Capponi, 178-00179 Roma - Tel. 06.78851262 - Fax 06.78140308
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ad approcciare con il mondo del lavoro. Non solo nell’accesso, ma anche nell’opportunità di
avanzamenti di carriera.
Uno stereotipo, quello dell’improduttività, difficile da sradicare, ed a cui anche la CAI sembra
dare credito. E’ vero invece il contrario. Almeno quando “la persona giusta è inserita nel
posto giusto”. Una persona con disabilità, con esperienze di discriminazione, attraverso il
mondo del lavoro avrà invece - ad esempio - l’opportunità di acquisire autostima e
competenza, con positive ripercussioni anche sul rendimento nel posto di lavoro. Ma questo è
solo un aspetto, su una questione riguardo la quale siamo disponibili ad un confronto per
entrare maggiormente nel merito.
La rottura delle trattative tra CAI e sigle sindacali di questi giorni non sembra un buon
segnale, anche riguardo alla disponibilità dell’azienda a ritirare senza ambiguità una proposta
per le assunzioni del personale della Compagnia così marcatamente discriminatoria. L’invito
che Le estendo quindi, a nome di tutte le associazioni aderenti alla Federazione, è quello di
fugare qualsiasi dubbio sulla reale intenzione dell’organismo da Lei presieduto di mantenere
invariati criteri così inaccettabili.
Una decisione di rigidità in questo senso per il movimento per i diritti delle persone con
disabilità italiano non passerebbe certamente inosservata.
In attesa di un riscontro, le inoltro i miei più cordiali saluti.

Pietro Vittorio Barbieri
Presidente Fish Onlus
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